Stampa fine art di una foto solarizzata che presenta dadi da gioco in una prospettiva unica e suggestiva.

I dadi da gioco sono strumenti antichi realizzati per scopi ludici e divinatori che hanno affascinato giocatori e matematici per secoli. I primi dadi erano realizzati con ossa di animali, avorio o legno e avevano segni incisi al posto dei numeri. Oggi vediamo questi piccoli cubi numerati come semplici strumenti di fortuna, ma ignoriamo che in alcuni di essi è custodito un mistero matematico che risale a migliaia di anni fa.

Curiosità matematiche

Quando prediamo in mano un classico dado da gioco a sei facce ci sembrerà un semplice oggetto progettato per il divertimento, ma in realtà è il frutto di un design matematicamente accurato che nasconde una misteriosa costante. Esiste infatti una ben precisa relazione intrinseca alla progettazione e alla distribuzione dei punteggi sulle facce.

Osservando la distribuzione dei punteggi è possibile notare che 1 e 6, 2 e 5, 3 e 4 sono coppie di facce opposte. Con stupore constateremo che la somma dei punteggi delle facce opposte è sempre 7.

Un dado standard a sei facce è un anche un cubo che per sua natura geometrica è costituito da 3 coppie di facce opposte; se dividiamo la somma totale dei punteggi per le coppie di facce, il risultato è ancora 7.

Eseguiamo anche facce totali del dado + 1, ma anche punteggio minimo + punteggio massimo, e… interessante, no?

Stampa fine art di una foto solarizzata che presenta dadi da gioco in una prospettiva unica e suggestiva.
“When a seven is rolled something special happens”. Una stampa fine art che sperimenta con la tecnica solarizzata. Photo 1999 © Arnold Fix Fine Art

Dice (1999)
30×40 (50×70) cm ca

Queste relazioni possono essere estese anche ad altri tipi di dadi standard con facce pari. Ad esempio, se consideriamo un dado a 10 facce, la somma del punteggio delle facce opposte, cosi come del punteggio minimo e massimo e quindi facce totali + 1, sarà sempre 11. Con i dadi non convenzionali o con facce dispari, il tutto si complica leggermente, ma questa è un altra storia.

Design matematicamente accurato

I dadi da gioco, con la loro storia millenaria, sono molto più di semplici strumenti di fortuna. Il loro design matematico riflette la ricerca di equità e casualità nei giochi di ogni epoca. La somma costante delle facce opposte è un aspetto affascinante che aggiunge un tocco di mistero matematico a questi piccoli oggetti che continuano a portare divertimento in tutto il mondo. La prossima volta che lancerete un dado, ricordate che dietro quel piccolo salto c’è una lunga storia di intrattenimento e fortuna, ma anche di probabilità e matematica, .

3 Comments

  1. Ho trovato interessante l’ articolo sulla magia dei dadi …
    Tuttavia non ho capito cosa si intende dire con la frase che inizia con ‘Eseguiamo anche facce totali+1’.
    Me lo potete spiegare meglio ?

    Grazie
    Saluti

    1. Ciao Paolo, benvenuto in ‘segni nascosti’!

      Riguardo alla frase che hai menzionato, “Eseguiamo anche facce totali+1”, si tratta di una sorta di correlazione curiosa e, in un certo senso, un po’ “magica” legata ai dadi a facce pari (come i classici dadi a 6 facce). Ecco come funziona: se prendi il numero totale di facce di un dado, aggiungi 1 e consideri che la somma delle facce opposte sia uguale al punteggio minimo (1) più il punteggio massimo (6), il risultato è sempre costante, ovvero 7.

      Questa correlazione vale per qualsiasi dado con un numero pari di facce. Ad esempio, prendiamo un dado a 20 facce. Il numero totale di facce è 20, e se aggiungiamo 1 otteniamo 21. La somma delle facce opposte sarà sempre uguale a 21. Quindi, se su una faccia hai un 1, la faccia opposta sarà 20; se hai un 2, la faccia opposta sarà 19, e così via. La somma delle facce opposte (come 1 e 20, 2 e 19, 3 e 18) sarà sempre 21.

      Non è una regola universale, ma piuttosto una curiosa correlazione.. insomma, una piccola “magia” matematica dei dadi! 😉

      Spero di averti chiarito il concetto. Se hai altre domande, siamo qui! 🎲

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